I villaggi nelle campagne distano parecchie ore di auto dagli ospedali di Calcutta e spesso i bambini ricevono cure mediche solo quando le malattie sono ormai a uno stadio troppo avanzato. Nelle baraccopoli, come lo slum di Chitpur, il problema non è la distanza, ma spesso l’ignoranza dei sintomi, la cronica scarsa attenzione alla salute dei bambini e la sostanziale inesistenza di servizi sanitari pubblici gratuiti per gli indigenti.

Per questo, abbiamo avviato da anni il progetto delle “Cliniche Itineranti”, che si concretizzano in una lunga e intensa giornata ogni settimana o ogni mese, durante la quale vengono allestiti degli ambulatori temporanei e un dispensario: gli abitanti dei villaggi e degli slum possono così accedere a cure mediche di base di estrema importanza quali viste mediche generali, profilassi vaccinali, terapie farmacologiche, somministrazione di vitamine, pasti nutrienti per neonati e future mamme.

Ci occupiamo in particolare dei bisogni dei bambini, delle donne incinte e delle mamme che allattano, degli adolescenti e degli anziani. Viene data importanza al miglioramento delle condizioni generali dei pazienti, cui vengono somministrate cure e farmaci gratuitamente. Per ogni paziente visitato viene preparata una scheda in cui sono indicati i dati medici, le medicine prescritte e lo stato di salute. La scheda viene aggiornata ad ogni visita.

L’obiettivo è di fornire cure di qualità, diagnosi e farmaci gratuiti agli abitanti delle campagne e delle baraccopoli, con il necessario rinvio agli ospedali del governo locale per eventuali indagini e trattamenti medici più approfonditi. Nel caso in cui il paziente non venga ammesso all’ospedale governativo, sarà ricoverato presso l’ospedale di Hope.

 

Il progetto include una componente significativa di “counseling” da parte di qualificati operatori sociali. L’intera comunità viene contattata e coinvolta in successivi incontri individuali e collettivi in cui si cerca di promuovere la conoscenza riguardo alle malattie, di fare prevenzione, di aiutare queste persone ad accedere ai servizi sanitari governativi (è stata costituita una rete con gli ospedali statali, dove vengono inviati i pazienti più gravi o cronici) e, in generale, di favorire un miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e dell’utilizzo di acqua potabile. Un’attività fondamentale è il “controllo” che gli operatori fanno, famiglia per famiglia, successivamente alla giornata della clinica, per verificare che le medicine consegnate non vengano rivendute, dimenticate o assunte in maniera non corretta.

Risultati raggiunti

Negli ultimi 12 mesi abbiamo raggiunto e curato 8.416 pazienti di cui 2.715 bambini

Abbiamo effettuato 150 giornate di cliniche (58 nei villaggi rurali, 92 negli slum)

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